Diversa -mente mira a modificare l’atteggiamento culturale sulla disabilità, educando i ragazzi alla coscienza della disabilità e di cosa essa significhi, attivando processi di formazione che mirano all’esaltazione della empatia, del rispetto, della solidarietà e inclusione positiva. La finalità è arrivare a definire una percezione della condizione di disabilità. L’impegno è prioritario nella scuola, soprattutto nelle scuole di primo grado che costituisce il primo ambito di socializzazione extra familiare, strutturando un processo di formazione a partire da competenze eterogenee. I ragazzi saranno chiamati a confrontarsi sui contenuti dell’interculturalità, dei processi, delle procedure e delle funzioni per la costruzione del Piano di Gestione delle Diversità orientato alla comprensione dei costrutti di sesso biologico, identità di genere, ruolo di genere, orientamento sessuale, omofobia e transfobia. Una particolare attenzione sarà data ai contenuti legati alle diversità cognitive.I destinatari saranno 15 ragazzi tra gli 11 ed i 15 anni provenienti dall’Istituto stesso oltre che 5 ragazzi, della stessa fascia di età, del territorio. Al di là dell’appartenenza a contesti sociali marginali ed alla presenza di problematiche di devianza l’ostacolo più rilevante è l’esclusione dai percorsi formativi che nega qualunque tipo di acquisizione professionale e genera pertanto discriminazione. Le attività di Orientamento e Individuazione dei destinatari saranno pertanto propedeutiche alla collocazione di ogni minore presso il contesto formativo di riferimento. Il coinvolgimento sarà dettato da azioni di sensibilizzazione territoriale effettuate attraverso la creazione di sportello di ascolto attivato presso il partner di progetto formativoIl modulo formativo fonda tutti i suoi sviluppi sulla fase dell’Analisi dei fabbisogni durante la quale la criticità maggiore viene determinata dal processo di definizione ed individuazione delle criticità locali affidato allo sportello di ascolto attivo presso l’Istituto stesso per10 mesi da Ottobre 2016 a Luglio 2017 per 10 ore al mese, per un totale di 100 ore. Lo Sportello di Ascolto è uno spazio dedicato ai ragazzi, ai loro problemi, alle loro difficoltà con il mondo della scuola, la famiglia, i pari, ecc., ma è anche un possibile spazio di incontro e confronto per i genitori per capire e contribuire a risolvere le difficoltà che naturalmente possono sorgere nel rapporto con un figlio che cresce all’interno di un cotesto sociale complesso. Conclusa la fase dell’Analisi si passa a quella della Progettazione che deve necessariamente tenere conto di 2 condizioni: la giovane età dei discenti e la condizione sociale di particolare disagio degli stessi. Le 2 componenti unite alla criticità dei contenuti formativi determina una ricerca di un linguaggio di comunicazione che potrebbe avvalersi di una filmografia che si avvalga del potente effetto evocativo, simbolico e allegorico delle immagini filmiche, analogamente a quanto facevano e fanno ancora le favole, i miti, le leggende, ed i sogni. Utilizzare il potere di queste immagini con fini formativi, offre la possibilità di elaborare le emozioni in processi complessi che hanno la finalità di stimolare nel ragazzo lo sviluppo di nuove competenze. La terza fase è legata alla vera e propria azione formativa che definisce le attività e le metodologie secondo gli schemi presunti nella fase di progettazione. In questo caso Diversa-Mente si avvale della costituzione di un Comitato Tecnico composto tanto da docenti dell’Istituto Colosimo quanto da esperti del partner formativo che avranno come obiettivo il monitoraggio continuo dell’erogazione dei contenuti. In particolare i ragazzi saranno educati all’utilizzo delle tecnologie della formazione attraverso strumenti attivi come le Lavagne Interattive Multimediali e quelli passivi come la formazione a distanza. In entrambi i casi si esalteranno i temi della replicabilità del progetto formativo proposto. Le attività del Comitato Tecnico saranno strategiche per la individuazione degli eventuali correttivi da apportare alla azione formativa e per il raggiungimento dei risultati formativi attesi che non possono prescindere dalla educazione alla diversità.Il modulo formativo Diversa-Mente ha connessioni funzionali e didattiche con il modulo Operatore Socio Educativo. L’ interconnessione è osservabile dai contenuti proposti dall’apprendimento (il cambiamento del comportamento di fronte ad un problema e/o il comportamento adeguato nel risolverlo) che avviene in un contesto relazionale e quindi la pratica e/o il concetto appreso se vi è stato un effetto forte sul piano emozionale questo non rischia di rimanere legato a quell’evento ma – la dimensione non razionale, integratasi con l’apprendimento, per la sua forza profonda – va a determinare un fissaggio non solo alla situazione contingente, ma al clima ed alle atmosfere affettive che trascinano con le emozioni nel ricordo l’apprendimento anche le nozioni, i contenuti e le abilità. Ciò propone una sorta di doppi e paralleli circuiti di legame tra i due moduli per cui la parte razionale nelle persone con disabilità dello sviluppo, in cui di solito è quella deficitaria e quindi destinata o a perdere l’esperienza o i contenuti acquisiti, trova supporto nella porzione emozionale che funge da riferimento evocatore potenziante l’architettura cognitiva.
In entrambi i moduli si pone come obiettivo principale quello di formare operatori capaci di dare risposte alle numerose richieste circa l’impianto metodologico delle procedure per il superamento degli handicap che i deficit propongono nell’ambito dell’emozione di conoscere e il desiderio di esistere riporto la rigorosa architettura metodologica che ne costituisce il sistema di intervento. Il modulo Diversa-Mente si compone di 160 ore: 145 ore di lezione frontale e 15 ore di video Lezioni suddivise in 4 Unità Didattiche (Cognitivismo, Zona di Sviluppo Prossimale, Modalità relazionali e Saper Fare). Le 160 ore saranno erogate per 3 ore al giorno per 3 giorni a settimana per un totale di circa 18 settimane da Ottobre 2016 a Febbraio 2017. La metodologia formativa richiede un massivo utilizzo delle tecnologie della comunicazione a partire dai supporti social, i cui protagonisti saranno i ragazzi impegnati nelle attività formative che avranno così la possibilità di dialogare sul tema anche furori dalla sessione di formazione, fino ad arrivare all’utilizzo delle Lavagne Interattive Multimediali. In particolare la somministrazione di contenuti video ha bisogno di supporti audio / video capaci di catalizzare l’attenzione del ragazzo.L’associazione Il Cielo di Sara si occuperà di erogare i contenuti formativi così come descritti nella precedente sessione, mentre l’Associazione Bimbo Scuola avrà il compito di ospitare i corsisti per le attività di outdoor. In entrambi i casi si tratta di strutture consolidate nelle attività a loro destinate. Il modulo Diversa-Mente si pone l’obiettivo di modellare il percorso progettato al fine di porre i presupposti per una sua replica, a partire anche dai contenuti auto consistenti delle sue Unità Didattiche la cui articolazione si presta perfettamente alla finalità della replicabilità e trasferibilità. La reazione di un ragazzo dinanzi a comportamenti oppositivi propri di un disabile sarebbe la repulsione o la paura: reazioni che scaturiscono dalla mancanza di conoscenza delle dinamiche comportamentali di una persona con deficit cognitivi. In particolare l’azione formativa è rivolta alla crescita del ragazzo normodotato ed alle sue competenze, la sua capacità di adattamento a situazioni diverse, nonché il suo spirito di socializzazione con gli altri. I benefits riscontrati costituiranno la base per la replicabilità dell’intervento progettuale in futuro, magari apportando qualche miglioria al progetto in questione e garantendo la finanziabilità delle azioni apportate con fondi propri. La sostenibilità del progetto è rinvenibile nel suo grado di coinvolgimento del discente, nella sua capacità di incidere positivamente sulla crescita sociale del territorio partecipando ad una diffusione della cultura della diversità, incrementando le sue competenze relazionali e il suo background culturale. Inoltre il ragazzo se coinvolto positivamente dalle azioni formative potrebbe pensare di sviluppare la propria professionalità. Il complesso delle azioni innovative che compongono il progetto, deve essere visto nel suo aspetto fondamentale, e cioè la sperimentazione di un modello di erogazione di servizi di formazione che pone al centro l’esaltazione del fatto che, come osserva Vygotskij, “diventiamo noi stessi attraverso gli altri”. Conosciamo gli altri attraverso la socializzazione primaria, in cui impariamo a conoscere l’altro e come l’altro lo interpreta, e in tal modo apprende a conoscersi. Perciò il linguaggio, importante mezzo di interazione con gli altri, è anche uno strumento di comunicazione fra l’uomo e se stesso. Da qui l’importanza di quella che Vygotskij chiama relazione tutoriale, che incoraggia lo sviluppo. Tutta tale impalcatura non costituisce solo la caratteristica del modulo formativo ma anche e soprattutto la sua peculiarità. Infatti le azioni formative dirette ai ragazzi con lo scopo di diffondere la cultura della diversità saranno rette dalla convinzione che i ragazzi discenti saranno i veri protagonisti, attraverso le proprie individualità, le proprie insicurezze, le proprie certezze e la propria
individualità. Non più destinatari passivi di concetti nozionistici, ma attori di uno strumento formativo interattivo. A tale supporto il blog ipotizzato diviene il miglior strumento di certificazione delle competenze assunte durante i percorsi di formazione. Relativamente a ragazzi inseriti nel contesto formativo, preadolescenti o adolescenti, nel caso in cui le prime esperienze di contatto con scuole e servizi pubblici siano prevalentemente di tipo conflittuale, si determinano, a volte anche per il resto della vita, possibili atteggiamenti di distanza, di diffidenza o di sfida verso le istituzioni, coinvolgendo spesso l’intera società, percepita come avversa. Questa mancanza di disponibilità da parte dell’educando non ha un’unica causa e un unico punto di vista. Fattori come difficoltà e disinteresse possono essere legati alla convinzione di non farcela: l’originalità dell’azione formativa consiste appunto nel coinvolgimento attivo dei discenti attraverso un rapporto tra persone prima ancora che tra alunno ed allievo.
Il fulcro del processo è quindi riuscire a modificare la percezione che il ragazzo ha di sé pur nella consapevolezza che, per chi è cresciuto in una subcultura per la quale la normalità è costituita dall’adozione di comportamenti devianti, non è facile adottare stili di vita diversi da quelli assimilati e incontrati fino a quel momento.Il partenariato per questo modulo formativo coinvolge l’Associazione Il Cielo di Sara, laboratorio sperimentale di attività formative destinate all’inclusione sociale da sempre impegnata nei percorsi di inclusione di bambini con difficoltà di apprendimento. In entrambi i casi si tratta di realtà consolidate nelle attività e nei processi che a sua volta hanno relazioni con altri rappresentanti della comunità locale.Il Project Manager coordina le diverse fasi progettuali a partire dall’analisi dei fabbisogni formativi che viene affidata ad un esperto della formazione che assume anche il compito di coordinatore dello sportello di ascolto attivato presso l’Associazione Il Cielo di Sara. La fase della progettazione viene affidata ad uno specialist con competenze specifiche nell’applicazioni delle metodologie didattiche. In particolare tale ruolo viene svolto da un esperto dell’Istituto che comunica con l’esperto della formazione anche per la realizzazione delle attività connesse allo sportello. La erogazione delle attività formative sarà in capo all’Associazione Il Cielo di Sara.